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In cerca del vero Dino

In cerca del vero Dino

La piccola fotografia, che scorgo con la coda dell’occhio all’imbocco delle scale mobili che conducono alla parte alta della Sua Belluno, è collocata all’estremità della parete nel sottopassaggio. Sorrido immaginando i Suoi concittadini mentre lo interpellano prima di decidere dove sistemare quel minuscolo richiamo alla Sua memoria, che stride rispetto alla statura letteraria del personaggio. Lui, rasato e pettinato in giacca e cravatta, distrattamente gli risponderebbe come se quel gesto di riconoscenza riguardasse qualcun altro.

“In fondo… di là…”, aggiungendo, col suo fare pignolo, “E fate in modo che risaltino il Palazzo Rosso e quello dei Rettori”. Giunto in cima, proprio davanti ai monumenti, vengo a sapere che la Sua casa natale non si trova nel centro storico, ma poco più a sud, lungo la provinciale 1 sulla “Sinistra Piave”. Ad oggi la strada per arrivarci è chiusa al traffico, contribuendo non poco a rendere questo luogo ancora più magico, quasi come se fosse uscito dalla Sua penna. Villa Buzzati San Pellegrino viene definita un “luogo ricco di storia”. Una storia che trasuda dagli affreschi in stile gotico lungo gran parte della parete frontale, il caratteristico granaio (teatro di manifestazioni culturali) e la chiesetta risalente al 1535, che completano l’abitato. La Sua famiglia l’acquista nel 1811 e qui sono nati tutti e 4 i fratelli. Compreso, nel 1906, “lo zio Dino”. Così lo chiamano le Sue pronipoti Valentina e Antonella, mentre mi accolgono al cancello d’ingresso laterale.