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La Radiocronaca Sportiva

Andiamo ad esplorare il campo della Radiocronaca Sportiva insieme a Paolo Pacchioni di RTL 102.5 . La preparazione, il lessico da utilizzare, il ritmo da tenere e come cominciare.

Tra i pre requisiti per approcciarsi a questo ambito, occorre avere lessico, ritmo e capacità descrittiva. A questo bisogna aggiungere la preparazione sui giocatori delle squadre che si vanno a commentare, unitamente a curiosità e dati statistici che possano rendere più interessante la nostra radiocronaca.

Il radiocronista però non deve mai perdere di vista l’azione perché, a differenza della televisione, l’ascoltatore dipende solamente dalle nostre parole. Quindi gli elementi di contorno (dati e curiosità) andranno utilizzati solo quando il gioco è fermo per alcuni minuti (ad esempio un giocatore è infortunato).

Inoltre durante la radiocronaca occorre fornire il maggior numero di elementi perché chi ascolta possa immaginare non solo la partita, ma anche il contesto. Ad esempio: il meteo, da quale parte attacca una squadra, il colore delle maglie.

Una delle grandi chiavi della radiocronaca è il ritmo. Occorre avere la capacità di essere abbastanza veloci, senza però mangiarsi le parole, tentando nell’arco dei 90 minuti di costruire dei continui cambi di ritmo. Anche il tono gioca un ruolo fondamentale nell’attirare o meno l’attenzione, senza però esagerare. Non si potrà infatti utilizzare lo stesso tono sia nel momento in cui la palla si trovi a centrocampo, o che si stia per fare gol.

Parlando molto l’errore è inevitabile per cui “non è più bravo chi non sbaglia, ma è più bravo chi sbaglia meno e riesce ad uscirne”.

Tra i consigli per una buona radiocronaca di una partita tra due squadre italiane non va dimenticata l’equidistanza tra le formazioni, per evitare di essere tacciati di essere tifosi dell’una o l’altra squadra. Se si commentano partite internazionali, si può enfatizzare, senza perdere obiettività.