Il percorso del segnale radio
Come arriva il segnale radio FM ai nostri ricevitori? Ad illustrare l’argomento il fonico Stefano Tumiati, già ascoltato in precedenza sull’argomento “Frequenze“.
Per rispondere a questa domanda occorre anzitutto distinguere tra Bassa Frequenza e Alta Frequenza. La prima riguarda tutte le operazioni che vengono effettuate sul segnale all’interno della radio stessa (dal microfono al mixer, fino al processore finale). La seconda riguarda tutto ciò che avviene dall’antenna in poi.
Come fanno quindi le radio Fm a diffondere il proprio segnale radio in tutta Italia? Le emittenti possiedono dei trasmettitori, disseminati tra valli e pianure, che irradiano il segnale sul territorio. La buona ricezione dipende dalla posizione geografica del ripetitore (se, ad esempio si trova in una alle stretta o se si apre su una pianura) e dal voltaggio con cui si può trasmettere (quindi la potenza). Ultimo fattore il numero: più ripetitori si hanno più la copertura è capillare e quindi la radio si sente meglio.
Pur essendo il mezzo principale con cui si fruisce del mezzo radiofonico, la radio non si ascolta solo attraverso l’autoradio. Pensiamo, ad esempio, allo smartphone. Attivando l’app “Radio FM” e collegando gli auricolari che fungono da antenna, il telefono capta il segnale dall’etere e lo decifra in audio. Diverso il discorso se parliamo di app ufficiali di un’emittente: in questo caso il segnale arriverà in streaming e quindi utilizzando il traffico dati.
L’ultimo device che si affronta nel video è la televisione. Attraverso la Tv è possibile infatti ricevere il segnale radio ed il percorso è analogo a quello della radio FM. La televisione capta dal ripetitore delle frequenze che vengono decodificate e rese ascoltabili. Da non confondere con i canali di radiovisione che alcuni emittenti possiedono, che funzionano come una qualsiasi altra rete televisiva.
Si ringrazia l’emittente Cluster FM per la concessione degli spazi per l’intervista.