La Radio in Italia: Numeri, Dati e Strumenti d’Ascolto
Quante persone ascoltano la radio in Italia? Quante sono le emittenti nel nostro paese? Con quali strumenti si fruisce maggiormente del mezzo radiofonico?
A tutte queste domande risponde l’avvocato Massimo Lualdi, che, citando i dati TER (Tavolo Editori Radiofonici), afferma che sono 35 milioni gli italiani che mediamente ascoltano la radio.
Le emittenti nel nostro paese sono circa un migliaio in totale, ma concretamente quelle che vengono ascoltate sono più o meno 300. Le altre hanno quindi un impatto poco rilevante: o perché non sono attive, o perché non ascoltate.
Di queste 300 radio, quelle che hanno una dimensione d’impresa rilevante sono circa la metà. Rispetto al 1990, il panorama delle emittenti si è ulteriormente ridotto. Ai sensi della legge 223/1990, avevano infatti presentato istanza circa 5000 emittenti. Un calo legato soprattutto all’impossibilità del mercato a sostenere un numero così alto di player.
Nonostante questa forte riduzione, l’Italia vanta comunque il primato europeo di numero di emittenti, in rapporto alla popolazione.
Per quel che riguarda i “devices” di ascolto, risulta difficile quantificare il numero di ricevitori FM cosiddetti “stand alone“. Secondo le ultime statistiche, questo tipo di strumento sta scomparendo dalle case (la presenza è attestata al 45% delle case) e tende rapidamente a ridursi sempre di più. Più semplice il conteggio delle autoradio, che corrispondono al numero delle vetture in circolazione.
Tra gli strumenti di ascolto domestico, crescono sempre più la televisione e gli Smart Speaker, di cui si era parlato in una precedente video intervista.
In assoluto la radio si ascolta principalmente attraverso l’autoradio, che è ancora il principale strumento di fruizione, seguito da televisione, smartphone e pc.
Se si vanno ad analizzare le fasce di popolazione, la radio viene ascoltata principalmente dagli adulti. I giovani, specie nella fascia 10/20 anni, preferiscono fruire della musica attraverso altre piattaforme (ad esempio Spotify o Youtube). Il giovane inizia ad ascoltare la radio quando diventa automobilista, perché in grado di sfruttare l’autoradio.
Con l’avanzare dell’età, l’utente cambia la modalità di fruizione della radio: da un ascolto meramente “musicale” a uno più informativo (traffico, news, ecc.). Come il quotidiano, la radio si pone pertanto come un medium destinato sempre più ad un pubblico adulto.