Tutti zitti, parla il silenzio

Sul monitor inizia a scorrere il timer. Il dito è sul pulsante dell “On Air”, quello che attiverà il microfono posto davanti alla mia bocca. La coda della canzone sta sfumando dentro le cuffie che indosso dietro al cappello. Nell’ attimo in cui prendo fiato, il buio dello studio è spezzato da una fessura di luce che si disegna sul pavimento. La intravedo con la coda dell’occhio, mi volto di scatto per capire di chi si tratti. Non vedo nessun volto, ma percepisco comunque una “presenza”, mentre la pesante porta si richiude magicamente. Nell’assenza di rumore la figura si rivela a me, chiudo gli occhi e, rigorosamente senza proferire parola, penso che “Sì, mi sarà d’aiuto”….
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